CASA SANTA TERESA

Padri Carmelitani Teresiani
01032 Caprarola ( Viterbo )
Tel 0761-646013 e-mail paologoffredo@virgilio.it

Centro di Spiritualità, Corsi di esercizi spirituali, esperianza di vita Spirituale, Ritiri, Incontri, Preghiera, la casa dispone di: 5 sale, 55 posti letto, Chiesa Cappella,grande giardino con parco.

La Casa Teresa sorge a Caprarola , pittoresca cittadina della provincia di Viterbo sul versante est dei monti Cimini, a 510 metri sul livello del mare.Ad un tiro del famoso palazzo Farnese, opera del Vignola e vero gioiello d'arte Rinascimentale, s'affaccia sulla vasta pianura in cui spicca il monte Soratte.La Casa Teresa comprende la chiesa ed il convento che i padri Carmelitani Teresiani della prov. Romana ebbero in dono dal munifico Cardinale Farnese ed inaugurato il 1° Novembre 1623.La chiesa fu costruita dal celebre archidetto G. Rainaldi, su disegno del Vignola, suo maestro. Il convento per molto tempo fu destinato alla formazione culturale e spirituale degli alunni dell'Ordine.La casa Santa Teresa ospita qualsiasi categorie di persone, ma soltanto per esercizi spirituali per un periodo di almeno tre giorni.Lacasa si trova a 60 km da Roma e 18 da Viterbo.Si raggiunge da Roma: via Cassia, al bivio di Monterosi  deviazione Cassia Cimina per Roncilione e per Caprarola.Si raggiunge da Viterbo: via Cassia Cimina.Si raggiunge da Orte: con il treno coincidenza per la stazione ferroviaria di Caprarola oppure Ronciglione.Le corse A.CO.TRA.L.partono da Roma in via Lepanto, da Viterbo da piazza del Sacrario.

Già nel 1619 il Cardinale Odoardo Farnese promosse a Caprarola la fondazione di un Convento che avrebbe affidato ai Carmelitani e della Chiesa annessa da dedicare a S. Maria e a S. Silvestro. Continuò così un culto locale legato alla tradizione secondo cui, il papa Silvestro I, fuggendo dalla persecuzione di Roma, avrebbe pernottato in una grotta a ridosso del fosso detto "Pilo". In seguito la Chiesa fu dedicata a S. Teresa riformatrice dell'Ordine Carmelitano.
I lavori della Chiesa e del Convento, sotto la direzione dell'architetto Girolamo Rainaldi, erano ultimati il 1° novembre 1623 data nella quale la comunità vi era già stabilita.
In seguito alle leggi eversive del 1870 che sopprimevano i conventi, i Carmelitani si ritirarono al Palazzo Farnese. Nel 1878 ebbero di nuovo l'autorizzazione a tornare al convento. Lavori di manutenzione e di restauro sono stati effettuati in varie riprese; del 1954 è il rinnovo del pavimento della Chiesa e l'eliminazione di molte sovrastrutture.
La localizzazione di S. Teresa, situata fuori del paese, come quella degli altri elementi della struttura urbana di Caprarola, non sembra casuale, ma legata da una stretta relazione geometrica col Palazzo Farnese.
Il rapporto progettuale convento-castello, che concretizza il legame esistente tra il Signore e l'Ordine Religioso, già sottolineato dalla presenza del Casino di ritiro del Cardinale presso l'Edificio dei Carmelitani, sarebbe stato accentuato da un altro progetto: la costruzione di un collegamento diretto fra il Palazzo ed il Convento, materializzazione dell'asse visivo che dal Palazzo inquadra la facciata della Chiesa. Simmetricamente al complesso dei Carmelitani, dall'altro lato del paese, oltre il fossato della Madonna delle Grazie, sarebbe dovuto sorgere un Convento destinato ai Cappuccini, anch'esso collegato direttamente al Palazzo, creando in tal modo un triangolo in cui la dimora baronale si sarebbe posta come il vertice privilegiato. Il progetto non fu però completato.
La facciata della Chiesa, armoniosa e slanciata è in peperino lavorato, sormontata da gigli farnesiani. L'insieme architettonico è completato da due corpi laterali in cui sono stati ricavati appartamenti per gli ospiti. L'interno è ad una sola navata con tre altari come aveva suggerito il cardinale Odoardo Farnese, sormontati da altrettante tele di pregevole fattura. Il quadro sopra l'altare maggiore è attribuito a Guido Reni (una copia si trova nella Chiesa di S. Marcellino a Roma in via Merulana) e raffigura la Vergine col Bambino, ai lati S. Teresa e S. Giuseppe (1623). Quello dell'altare di destra, rappresentante S. Antonio da Padova che predica ai pesci sulla spiaggia di Rimini (1627), è di Alessandro Turchi che sembra si sia ritratto tra la folla di ascoltatori, con un berretto alla veneziana. La tela sopra l'altare di sinistra opera di Giovanni Lanfranco rappresenta S. Silvestro papa che celebra un rito sul Battistero di S. Giovanni in Laterano legando con un filo le labbra di un terribile drago (1627). Sopra i confessionali vi sono quadri che rappresentano episodi tratti dalla Bibbia eseguiti dal fiammingo P. Luca di S. Carlo.
Il Convento è ricco di arredi seicenteschi.