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La Carota dell'Altopiano del
Fucino
È uno dei prodotti di punta nella piana del fucino, la produzione della carota precoce inizia già con la semina in febbraio e, grazie ai teli di protezione idonei per questo tipo di coltivazione, il primo raccolto avviene già nel mese di giugno. La continuità attraverso altre varietà di seme ci permette di continuare la raccolta fino ad inverno inoltrato.La "carota dell'Altopiano del Fucino" ha forma: cilindrica con punta arrotondata, assenza di peli radicali, è caratterizzata da colore arancio intenso compreso il colletto, da croccantezza della polpa e rottura vitrea. Altre caratteristiche della "carota dell'Altopiano del Fucino" sono rintracciabili nel contenuto di elementi nutritivi. Si riscontra infatti un elevato contenuto in acido ascorbico e zuccheri totali, un contenuto in glucidi superiore allo standard che si accompagna ad un tenore in proteine dell'1,2%, mentre il contenuto in fibra (1,8 %) rende maggiormente biodisponibile la quantità di oligoelementi presenti (calcio, ferro, fosforo e potassio). Inoltre le vitamine (tiamina, riboflavina e soprattutto carotene) rendono pregiato e ben distinguibile questo ortaggio abruzzese. Il marchio di identificazione - è rappresentato, nella parte superiore, dalla scritta di colore verde, bordato di nero, "Carota dell'Altopiano del Fucino" con un evidente andamento sinuoso come a rappresentare un'altura nella parte centrale della scritta (Altopiano) e una più bassa nella parte finale (Fucino) ed ovviamente dalla scritta "indicazione geografica protetta" di colore bianco e blu.
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Carota rossa del Fucino
La Piana
del Fucino, un
bacino di 14.000 ettari fiancheggiato da alte cime appenniniche. L'ampia conca
del Fucino era un tempo ricoperta dalle acque dell'omonimo lago, che
nel 1870 venne prosciugato
e quindi bonificato ad opera del principe Alessandro Torlonia.
Quella del Fucino è una terra
"giovane", resa fertile dalla grande quantità
di humus creata nel corso dei millenni dalle sostanze organiche depositatesi sul
fondo del lago. In quest'area si contano ben
10.000 ettari di colture orticole
che arrivano sulle tavole di tutta Italia e non solo. Carote, finocchi,
radicchi, bietole, indivie, pomodori, cavoli e cavolfiori alimentano in
parallelo anche una fiorente industria di trasformazione.
Alle carote in particolare
è riservata una superficie di 2.500 ettari che conferiscono annualmente tra
1.500.000 e 1.800.000 quintali di prodotto, pari al 30% della produzione
nazionale di questo ortaggio. La notevole fertilità del terreno arricchisce
l’ortaggio di un elevato contenuto vitaminico e proteico.
La carota è una pianta erbacea
originaria delle aree temperate europee (secondo alcuni il luogo di origine di
questa pianta è l'Afghanistan). La varietà selvatica della carota era nota a
greci e romani, che ne iniziarono anche la coltivazione. In seguito si è diffusa
in tutta Europa. La varietà attualmente
coltivata è la Daucus carota. La carota è un ortaggio molto
ricco di caroteni, sostanze che l'organismo utilizza per la produzione di
vitamina A. La vitamina A è importante per diverse funzioni dell'organismo,
particolarmente per la funzione visiva.
Il Beta Carotene (Vitamina A) è
necessario per la corretta crescita e riparazione dei tessuti
corporei; aiuta a mantenere pelle liscia e morbida e sana; aiuta a proteggere le
mucose della bocca, del naso, della gola e dei polmoni, riducendo così la
suscettibilità alle infezioni; protegge contro gli agenti inquinanti (azione
antiossidante contro gli effetti nocivi dei radicali liberi); contrasta la
cecità notturna e la vista debole, ed è quindi fondamentale per una buona vista;
e aiuta nella formazione di ossa e denti. L'attuale ricerca medica dimostra che
i cibi ricchi di Beta Carotene
aiutano a ridurre i rischi di tumore ai polmoni ( soprattuto nei fumatori che
'bruciano' letteralmente molta vitamina A) e certi cancri della cavità orale. A
differenza della Vitamina A estratta dall'olio di fegato di pesce, il Beta
Carotene non è tossico.
Una alimentazione ricca di grassi, il lavoro davanti al computer o con luce
artificiale, l'inquinamento, il fumo di sigaretta ed altri fattori,
contribuiscono a provocare un aumentato bisogno di vitamina A e betacarotene. Lo
stesso discorso vale per le persone che passano molto tempo davanti al
televisore. Una carenza di Beta
Carotene può risultare in diminuzione della visione notturna,
aumentata suscettibilità alle infezioni, pelle secca e squamosa, perdita
dell'appetito e dell'olfatto, stanchezza frequente, assenza di lacrimazione,
denti difettosi, e ritardata crescita delle gengive.
ALIMENTARE: UE; COLDIRETTI, PRIMA CAROTA ITALIANA PROTETTA DA IMITAZIONI Pubblicata sulla
Gazzetta europea la Igp "Carota dell'Altopiano del Fucino"Contro le
imitazioni internazionali del Made in Italy arriva la prima carota
italiana protetta dall'Unione Europea con la concessione
dell'indicazione di origine protetta (Igp) alla "Carota
dell'Altopiano del Fucino" che fa salire a 43 i prodotti
ortofrutticoli e cerealicoli nazionali che hanno ottenuto la tutela
comunitaria e che proiettano sopra quota 150 il totale delle
specialità Made in Italy salvaguardate dall'Unione europea. E'
quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che è stato pubblicato
sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea il riconoscimento per
il gustoso ortaggio e, se non verranno sollevate obiezioni entro i
prossimi sei mesi, si procederà alla sua iscrizione nell'Albo
comunitario delle denominazioni di origine. Un risultato
incoraggiante per il settore ortofrutticolo nazionale - rileva la
Coldiretti - in una stagione difficile a seguito delle difficoltà di
mercato e della pressione di una concorrenza estera spesso sleale.
Il fenomeno delle imitazioni dei nostri alimenti, che causa al
nostro Paese danni miliardari, non riguarda solo formaggi come il
Parmigiano Reggiano, Pecorino Romano o il Grana Padano e salumi dal
prosciutto di Parma a quello di San Daniele, ma anche molte
specialità ortofrutticole tanto che si stima - sottolinea la
Coldiretti - che nel mondo sia falso un cibo Made in Italy su tre
con "l'agropirateria" che sviluppa complessivamente un fatturato
annuale di oltre 52 miliardi di Euro. La coltivazione delle carote
in pieno campo è iniziata, nell'Altopiano del Fucino nel 1950 e il
successo raggiunto da tale coltura la pone come coltivazione di
punta trainante tutto il comparto orticolo del Fucino come è
evidente anche - sostiene la Coldiretti - nel grado di preferenza e
nella notorietà che questa produzione riscontra nei mercati
nazionali ed esteri. Una notorietà ha indotto molti operatori -
denuncia la Coldiretti - a far uso della denominazione "Fucino" per
commercializzare prodotto proveniente da altre aree di produzione
con la conseguente necessità di garantire l'origine del prodotto,
mediante procedure che assicurino la tracciabilità delle varie fasi
di produzione e il controllo dei produttori e delle particelle
catastali su cui si coltiva la carota del Fucino iscritti in
appositi elenchi. La "carota dell'Altopiano del Fucino" - precisa la
Coldiretti - ha forma: cilindrica con punta arrotondata, assenza di
peli radicali, è caratterizzata da colore arancio intenso compreso
il colletto, da croccantezza della polpa e rottura vitrea. Altre
caratteristiche della "carota dell'Altopiano del Fucino" sono
rintracciabili nel contenuto di elementi nutritivi. Si riscontra
infatti un elevato contenuto in acido ascorbico e zuccheri totali,
un contenuto in glucidi superiore allo standard che si accompagna ad
un tenore in proteine dell'1,2%, mentre il contenuto in fibra (1,8
%) rende maggiormente biodisponibile la quantità di oligoelementi
presenti (calcio, ferro, fosforo e potassio). Inoltre le vitamine (tiamina,
riboflavina e soprattutto carotene) rendono pregiato e ben
distinguibile questo ortaggio abruzzese. Il marchio di
identificazione - conclude la Coldiretti - è rappresentato, nella
parte superiore, dalla scritta di colore verde, bordato di nero,
"Carota dell'Altopiano del Fucino" con un evidente andamento sinuoso
come a rappresentare un'altura nella parte centrale della scritta
(Altopiano) e una più bassa nella parte finale (Fucino) ed
ovviamente dalla scritta "indicazione geografica protetta" di colore
bianco e blu. |
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